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 Orwell e Huxley: leggere il passato per comprendere il presente

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Sabb1o
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MessaggioTitolo: Orwell e Huxley: leggere il passato per comprendere il presente   Orwell e Huxley: leggere il passato per comprendere il presente Icon_minitimeMer Nov 12, 2008 9:33 pm

[justify]Esistono scrittori che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della letteratura. Molti sono diventati immortali per merito del loro pensiero e delle loro idee, alcuni per la capacità di creare intrecci sempre nuovi ed emozionanti, pochi per aver tracciato in maniera realistica scenari di vita lontani dalla loro realtà. Tra questi, George Orwell e Aldous Leonard Huxley, volendo descrivere una realtà dove la fantascienza si unisce alla paura della diffusione dei regimi totalitari, hanno delineato molti tratti della società nella quale viviamo attualmente. Le loro opere presentano realtà distopiche, cioè indesiderabili sotto tutti i punti di vista, in cui il mondo è gerarchizzato all’estremo, dove lo Stato ha il controllo assoluto della società e delle persone, sia dal punto di vista fisico sia da quello psichico. I loro romanzi, ambientati nel futuro, partono da una riflessione sulla società contemporanea che sta cambiando e che in nome dell’industrializzazione e dell’egualitarismo sociale assume atteggiamenti dittatoriali come è accaduto in Italia, in Germania ma soprattutto in Russia. L’intento è quello di ammonire tutti coloro che contribuiscono a far sviluppare questo tipo di società, mettendoli davanti ad un futuro senza libertà e senza giustizia sociale.
Se si mettono da parte i tratti apocalittici, ci accorgiamo che il futuro narrato in 1984 (G. Orwell - 1948) e in Brave New World (A. L. Huxley - 1932) non è del tutto dissimile dal presente, sebbene sia trascorso più di mezzo secolo da quando i romanzi vennero pubblicati. Infatti, sebbene il romanzo di Orwell fu scritto quando la guerra fredda era iniziata da circa un anno e non si aveva, perciò, la consapevolezza della divisione del mondo in due blocchi che avrebbe perdurato per molti decenni, il mondo delineato dallo scrittore inglese vedeva la divisione tra tre grandi superpotenze (Oceania, Eurasia e Estasia) in perenne guerra tra di loro. In realtà non si sapeva se la guerra esistesse o meno, ma ciò assicurava agli abitanti dell’Oceania una vita pacifica, poiché “La guerra è pace”. Insomma, gli abitanti di quel mondo in tema di guerra vivevano similmente agli abitanti della terra nel periodo guerra fredda, terrorizzati da una guerra che esiste ma che non si vede. Un’altra analogia con il mondo contemporaneo è la newspeak (neolingua), una lingua nuova che punta a ridurre al minimo i termini e le regole grammaticali, ovviamente per ostacolare la libertà di comunicazione tra gli abitanti. Oggi esiste una lingua artificiale con le stesse caratteristiche: l’Esperanto. Ancora, così come in 1984 le telecamere del Big Brother (Grande Fratello) erano dappertutto e tutti erano costantemente controllati, oggi anche noi viviamo continue infrazioni sulla nostra privacy per mezzo di telecamere in città, di intercettazioni telefoniche e di controlli sui nostri conti bancari. Esisteva, inoltre, un ministero il Minitruth (Ministero della verità, mini-verità) che controllava l’informazione correggendo le notizie, passate o presenti, di volta in volta, ostacolando le capacità di memoria delle persone. Oggi le cose non vanno proprio così, ma comunque l’informazione è sempre più politicizzata e tende a nascondere le verità che possono in qualche modo compromettere uomini politici. Nel romanzo di Orwell c’è inoltre un atteggiamento dello Stato nei confronti degli avversari ideologici-politici che è molto simile a quello adottato dagli U.S.A. nei confronti degli pseudo-terroristi. Con le “extraordinary renditions”, infatti, gli agenti segreti americani rapiscono i nemici politici, li trasferiscono in località sicure, dove vengono torturati fisicamente e psichicamente e infine vengono costretti a collaborare con lo Stato. Niente di dissimile avviene in Oceania per punire i dissidenti politici. L’unica nota è che nel romanzo, alla fine, i dissidenti vengono sempre uccisi, mentre nella realtà non si ha ancora nessuna prova dell’uccisione di un terrorista in una “extraordinary rendition”.
Anche nell’opera di Huxley le somiglianze con la società contemporanea sono tante. Uno stile di vita improntato sull’eccessivo consumismo e sulla eccessiva soddisfazione personale, un’economia retta dall’industrializzazione sempre più avanzata tecnologicamente, la seguente divisione del mondo in due blocchi, quello industrializzato e quello povero economicamente e culturalmente, la divisione in classe operaia e classe intellettuale, sono caratteristiche che appartengono sia al Brave New World di Huxley sia al nostro. Neanche gli esperimenti sull’uomo sono invenzioni dello scrittore, viste le testimonianze dei sopravvissuti all’olocausto (il libro è stato scritto prima dell’ascesa di Hitler) e del governo nigeriano che di recente ha accusato la casa farmaceutica Pfizer di aver condotto esperimenti su 200 bambini per testare nuovi medicinali, al termine dei quali 18 sono morti e 182 hanno subito gravi malformazioni. Per quanto riguarda la clonazione degli esseri umani e il Processo Bokanovsky, tutt’oggi la scienza sta facendo passi da giganti e la clonazione dell’uomo, dopo quella della pecora Dolly, sembra un’ azione molto possibile.
Per concludere, la letteratura è un’eredità culturale talmente ampia e variegata grazie alla quale, leggendo il passato, si può anche scoprire il presente.
Tre libri che non possono mancare nella libreria di ciascun lettore:


  1. 1984, George Orwell
  2. La fattoria degli animali, George Orwell
  3. Il mondo nuovo, Leonard Huxley

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