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 Quanto ci costa la Chiesa?

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Sabb1o
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MessaggioTitolo: Quanto ci costa la Chiesa?   Quanto ci costa la Chiesa? Icon_minitimeMer Nov 12, 2008 9:25 pm

"Fatto v’avete Dio d’oro e d’argento…”, afferma Dante nel canto XIX dell’inferno, nelle cui ultime terzine condanna l’atteggiamento poco caritatevole della Chiesa romana, tutta rivolta all’idolatria e all’attaccamento dei beni materiali. Se questo verso non fosse stato scritto dal poeta fiorentino ma da un contemporaneo sconosciuto forse nessuno si meraviglierebbe più di tanto, visto che l’atteggiamento del Vaticano è rimasto immutato nei tempi. Nel 1300 la Chiesa era solita puttaneggiar coi regi (v.108 del medesimo canto), oggi, invece, deve ringraziare i vari politici di turno che, pur di ricevere favori e consensi dal pio elettorato cattolico, rendono lo Stato meno laico e la Chiesa sempre più statale. Il primo esempio ci fu l’11 febbraio 1929 con i famosi Patti Lateranensi, secondo i quali lo Stato fascista riconobbe la sovranità della Santa Sede e l’indipendenza della Città del Vaticano (Trattato), ed elargì la cospicua somma di 3.225.000 £ (10 mln di euro attuali) per i “danni ingenti subiti” dopo la conquista di Roma del 1870.
Nel 1947 i Patti Lateranensi, lungi dall’essere abrogati, furono annessi alla Costituzione Italiana nell’ articolo 7, dopo il famoso tradimento di Palmiro Togliatti che, a differenza di socialisti, repubblicani, e azionisti, votò insieme ai compagni democristiani. Dopo sette tentativi falliti, tra il 1967 e il 1983, il Concordato è stato riveduto dal governo Craxi nel 1984. La modifica ha sostituito la congrua somma di sostentamento col finanziamento ”volontario” dell’8 per mille sul gettito totale dell’IRPEF. L’ammontare della cifra intascata dal Vaticano annualmente è di circa 1 mld di euro – per la serie Non di solo pane vivrà l’uomo! –. Di tutti questi euro versati nelle casse del Vaticano, la CEI afferma che il 46 % va alle “esigenze di culto”, il 34 % al sostentamento del clero e solo il 20 % viene destinato a interventi caritativi. Inoltre, nel 2004 sono stati elargiti 478 mln di euro per gli stipendi degli insegnanti di religione, 258 mln per i finanziamenti delle scuole cattoliche, 44 mln per le cinque università cattoliche, 25 mln per la fornitura dei servizi idrici della Città del Vaticano (manco se dovesse scorrerci dentro l’acqua santa!), 20 mln per l’università Campus Biomedico dell’Opus Dei, 19 mln per l’assunzione in ruolo degli insegnanti di religione, 18 mln per i buoni scuola degli studenti delle scuole cattoliche, 9 mln per il fondo di sicurezza sociale dei dipendenti del Vaticano e dei loro familiari, 9 mln per la ristrutturazione degli edifici religiosi, 8 mln per gli stipendi dei cappellani militari, 7 mln per il fondo di previdenza del clero, 5 mln per l’Ospedale di Padre Pio a S. Giovanni Rotondo, e così via (fonte:Agenzia di Ricerca Economica e Sociale, rapporto del 7 settembre 2006). Accumulando queste pie ricchezze si arriva ad un totale annuo di 3 mld di euro! Ma non è finita, perché a queste uscite vanno naturalmente aggiunte le mancate entrate per lo Stato dovute a esenzioni fiscali di ogni genere, valutate intorno ad altri 6 mld di euro annui. Infatti gli enti ecclesiastici sono circa 59.000 e posseggono circa 90.000 immobili per un valore totale di circa 30 mld di euro.
Per capire l’entità di questa usurpazione – 9 mld di euro annui (3 mld elargiti,6 mld di esenzioni fiscali) – basti pensare che essa è pari il 45 % della finanziaria del 2006, una delle più pesanti delle ultime legislazioni, che ha tolto agli italiani 20 mld di euro. Senza la Chiesa o senza il suo puttaneggiar coi regi “politici” lo Stato italiano avrebbe a disposizione i numeri per poter diminuire del 50 % le tasse a tutti gli italiani!
Deh, or mi dì: quanto tesoro volle/Nostro Signore in prima da San Pietro/ch’ei ponesse le chiavi in sua balia?/Certo non chiese se non “Viemmi retro”, avrebbe detto Dante al posto nostro (vv. 90-93 del XIX canto dell’inferno).
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